Interior design in ufficio con le pareti mobili

Introduzione

L’interior design, negli ultimi anni, si è caratterizzato per l’ampia diffusione sia di pareti divisorie che di pareti accessoriate. Le due soluzioni sono accomunate dall’obiettivo della suddivisione degli spazi, ottenuta senza che l’utilizzatore sia costretto ad adottare modifiche sostanziali alla struttura del proprio edificio.

Una soluzione ideale deve essere in grado, innanzitutto, di ottimizzare le metrature disponibili. Le pareti mobili e divisorie rispondono perfettamente alle esigenze emergenti in un determinato momento, consentendo di intervenire in futuro con grande facilità, e senza inutili perdite di tempo.

Cosa si intende per pareti mobili

Le pareti mobili consentono di arredare gli ambienti lavorativi velocemente e in modo funzionale. Fissate al soffitto e al pavimento trovano largo impiego grazie alla facilità delle operazioni di montaggio e, se necessario, di smontaggio. Scegliendo questa tipologia di pareti è anche possibile ridurre i rumori e, di conseguenza, permettere a chi lavora in un determinato ufficio, di godere di una maggiore privacy. In questo campo si è assistito ad una rapida evoluzione, che ha interessato metodologie di lavorazione e materiali impiegati.

Inoltre, è cresciuta l’attenzione delle aziende produttrici per le scelte in termini di design. Non solo valorizzazione degli spazi, quindi, ma anche personalizzazione degli stessi, garantita da materiali, forme e colori differenti. Proprio in virtù dell’elevato grado di personalizzazione, queste pareti sono ormai conosciute anche come “modulari” o “attrezzate”.

Le pareti vetrate, ad esempio, si rivelano ideali per gli uffici. Quelle in legno, dal canto loro, assicurano risultati apprezzabili all’interno delle abitazioni private.

Ma è possibile acquistare anche pareti in alluminio, o realizzate con materiali di ultima generazione. Prima di optare per un materiale in luogo dell’altro, deve essere presa in considerazione la destinazione d’uso.

Pareti in vetro, legno e alluminio: materiali differenti per molteplici esigenze

Le pareti mobili in vetro rappresentano una delle tipologie di pareti divisorie più diffuse; una soluzione performante che permette di separare tra loro diversi uffici. Un primo vantaggio è rappresentato sicuramente dalla trasparenza garantita da tali pareti. Il fatto di riuscire a vedere cosa accade negli altri uffici favorisce l’interconnessione; uffici sì divisi, quindi, ma dipendenti che, non perdendosi di vista nelle ore lavorative, continuano a sentirsi parte di un unico team.

La trasparenza del materiale, inoltre, evita la sensazione di claustrofobia, facendo apparire gli ambienti più ampi di quanto siano in realtà. Allo stesso tempo, l’ufficio verrà percepito come più arioso, beneficiando anche di una maggiore luminosità proveniente dall’esterno. Ma il vetro è noto anche per la sua capacità riflettente, riuscendo a diffondere la luce in modo uniforme; questo è ancora più evidente in presenza di pareti chiare.

Ma i vantaggi dei modelli divisori in vetro non finiscono qui. Dal punto di vista estetico la trasparenza, abbinata alla flessibilità delle pareti, assicura la perfetta integrazione tra i moduli. Questo significa avere a disposizione una soluzione elegante, caratterizzata da linee essenziali e minimali, perfetta espressione della sobrietà di una realtà aziendale. In ambienti particolarmente rumorosi è possibile optare per pareti vetrate, in grado di sorprendere per l’isolamento acustico. Sarà sufficiente, in questo caso, optare per soluzioni che propongono doppi o tripli vetri.

Negli anni, il mercato si è arricchito di vetrate dotate di finiture diverse; le aziende hanno la possibilità di scegliere pareti mobili completamente trasparenti o, in alternativa, versioni “opache”. A contribuire all’unicità degli ambienti saranno anche le decorazioni, da piccoli disegni a scritte, fino ad arrivare a pellicole adesive personalizzate.

Pareti in legno: accoglienti e flessibili

Anche il legno si rivela un materiale molto versatile. Innanzitutto, propendere per le pareti divisorie il legno renderà un ambiente chiuso più “caldo” ed accogliente. Rispetto ad altre soluzioni, nella maggioranza dei casi si godrà di un risparmio economico non indifferente. Questo accade soprattutto per quelle parete formate da pannelli a base di truciolato dotate di finitura in melaminico. Tuttavia, chi lo desidera ha l’opportunità di acquistare modelli di grande qualità, che vedono protagonisti, tra gli altri, legno massello o lamellare.
Messe a confronto con le pareti trasparenti, quelle in legno assicurano una maggiore privacy. Per quanto concerne l’isolamento acustico, sarà sufficiente affidarsi a materiali isolanti per raggiungere l’obiettivo. Così facendo, al contempo verrà garantito anche un eccellente isolamento termico.

Il settore è ormai in grado di proporre un’ampia gamma di moduli, proposti in base all’ambiente da arredare; dalle pannellature cieche ai modelli con vetrate, oppure misti, qualunque ambiente di lavoro potrà godere della soluzione migliore.
Trattandosi di moduli estremamente flessibili, e avendo a disposizione diverse idee a livello di finitura, sarà possibile raggiungere elevati livelli di personalizzazione.

I vantaggi dell’alluminio e le caratteristiche principali delle pareti scorrevoli giapponesi

Accolte con favore dal pubblico sono anche le soluzioni divisorie caratterizzate dall’abbinamento di vetro ed alluminio. In questo caso, gli ambienti appariranno luminosi ed ariosi grazie alla presenza del vetro, mentre l’alluminio fornirà un contributo essenziale all’isolamento acustico, riducendo rumori particolarmente “molesti”.

Negli ultimi anni il mercato ha visto aumentare gradualmente, da parte di chi è in cerca di idee per la suddivisione di ambienti privati, la richiesta di pareti scorrevoli giapponesi. A rendere uniche queste pareti è la loro suddivisione in una serie di quadrati o rettangoli, all’interno dei quali possono trovare spazio disegni o decorazioni. In Giappone, le “Shoji” vengono utilizzate per separare l’ambiente esterno da quello interno.

Ma l’aspetto più interessante di tali pareti è rappresentato dai materiali impiegati. Legno di bamboo e carta di riso assicurano una leggerezza altrimenti impossibile da raggiungere. La trasparenza della carta di riso, inoltre, regala alle stanze una luminosità invidiabile.

Pavimenti sopraelevati o galleggianti: che funzione hanno?

Il termine pavimenti galleggianti fa riferimento a sistemi sopraelevati considerati ideali per gli ambienti caratterizzati da una elevata concentrazione di impianti. Attraverso tali pavimenti, infatti, è possibile celare alla vista cavi elettrici e connessioni in generale. Inoltre, grazie a tale soluzione a beneficiarne saranno anche eventuali interventi di manutenzione, eseguibili senza che sia necessario operare apposite modifiche murarie.

Dal punto di vista pratico i pavimenti galleggianti prevedono l’impiego di un piano di calpestio, sollevato dal massetto per mezzo di determinate strutture realizzate in plastica o metallo. È proprio il fatto di trovarsi in posizione sopraelevata a fornire lo spazio necessario per il passaggio di cablaggi e connessioni. Ma questa soluzione può essere impiegata anche in altri casi; uno su tutti quando si desidera far passare aria calda o fredda. La smontabilità “a secco” rende estremamente veloci non solo le operazioni di manutenzione, ma anche eventuali modifiche dei cablaggi, o altri interventi aventi per oggetto gli impianti. L’assenza di opere murarie, e la possibilità di agire sui singoli pannelli, si traducono in un vantaggio economico non indifferente. A beneficiare dei pavimenti sopraelevati sono sia gli ambienti interni che quelli esterni. Mutate esigenze organizzative degli spazi, come l’inserimento di postazioni lavorative aggiuntive, non si dimostreranno più operazioni lunghe e complesse. Rimane da sottolineare la possibilità di posizionare il nuovo pavimento su una pavimentazione esistente, e il reimpiego dei pannelli in altri ambienti.

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