250 birre IPA, APA e Pale Ale che ho provato

Ultimo aggiornamento: 201903

Questa è la galleria che mantengo aggiornata con tutte le birre che ho provato e che ho apprezzato, ovviamente del mio genere – Pale Ale e derivate.

Un amore nato lentamente

Ho provato la birra a 14 anni, ma soltanto a 33 ho iniziato ad apprezzare più certi tipi e meno altri. Fino a quel momento per me le birre erano tutte uguali, erano birre…

Nel 2013 ho fatto un viaggio nella parte ovest degli Stati Uniti d’America girando i parchi naturalistici più noti come Yellowstone, Yosemite, Sequoia, Grand Canyon, Bryce … Quando la sera uscivo a rilassarmi in cerca di una birra capitava spesso di imbattermi in tipologie e gusti che non avevo mai provato: le “American Pale Ale”. Un altro must della West Coast è la birra Blue Moon accompagnata da una fetta di arancia, quelle birre c’erano e quelle birre prendevo. Prendine una e prendine due alla fine ho iniziato ad apprezzare quel gusto particolare, quell’amaro che all’inizio proprio non mi convinceva.

Nel 2014 sono tornato negli USA e ho proseguito gli assaggi delle loro birre. Ad oggi, 2016, se entro in un locale e non trovo una IPA, APA o Pale Ale vado di matto 😀

Quando capito nei birrifici locali artigianali molti proprietari – mastri birrai dicono che la mania IPA è solo una moda e onestamente questa cosa mi dispiace perchè non mi reputo uno da mode.

Le tipologie di birre IPA, APA e Pale Ale le apprezzo in modo particolare e per fortuna ho diversi birrifici molto forniti vicino a casa. La prima foto l’ho scattata alla Zona Cesarini, il mio primo amore in quanto a birre^^, ho poi continuato a fotografare tutte le birre che mi piacevano per ricordarmele e poterle riacqiustare, da qui nasce questa raccolta di birre IPA, APA e PAle Ale che ho provato e apprezzo.

Le tipologie di birra che mi piacciono

India Pale Ale – IPA

Il primo uso noto del termine India Pale ale fu in un annuncio economico sul Liverpool Mercury pubblicato il 30 gennaio 1835. Prima del gennaio 1835, e anche per qualche tempo dopo questa data, fu indicata come Pale Ale preparata per l’India, India Ale, Pale Ale esportazione per l’India ed era principalmente destinata all’esportazione in India per il consumo dei sudditi inglesi. Fu proprio questa necessità di conservazione per lunghi viaggi che portò ad un impiego marcato del luppolo, che contiene sostanze acide antiossidanti.

Nel panorama birraio odierno lo stile IPA ha subito moltissime declinazioni: si arriva a parlare di “Black IPA” o di “Triple IPA”. Oltre ad essere uno stile tutt’oggi presente e molto gettonato è addirittura prodotto di punta di alcuni birrifici emergenti (si pensi alla Punk IPA della scozzese BrewDog, o alle innumerevoli IPA della statunitense Flying Dog).

In Italia lo stile IPA è relativamente recente, e attualmente trova punte di eccellenza nelle produzioni di birrifici quali Revelation Cat, Toccalmatto, Brewfist e Birra del Borgo.

Birra ad alta fermentazione piuttosto alcolica e luppolata, tradizionalmente prodotta con malti, luppoli e lieviti inglesi. Lo stile originale ha un aroma erbaceo e fruttato, un corpo medio/leggero, un’amarezza decisa ma bilanciata dal dolce dei malti caramellati utilizzati in quasi tutti gli stili inglesi. Tenore alcolico solitamente tra i 5,5 e i 7%.

La versione americana (chiamata American India Pale Ale) ha un tenore alcolico più alto e una luppolatura più pronunciata, evidente sia in fatto di amertume (francese, significa Amarezza) che di aroma, grazie all’impiego di nuove varietà di luppoli coltivate in America (tra le più famose si ricordano Cascade, Chinook e Amarillo). Il tenore alcolico è tra i 6,5 e i 7-8%.

Le versioni più alcoliche sono chiamate Imperial IPA (o Double IPA), e possono arrivare a oltre il 9% di alcol in volume.

IPA o India Pale Ale è uno stile birraio della famiglia delle ALE, termine utilizzato per indicare tutte le birre ad alta fermentazione, cioè birre che fermentano a temperature elevate, 15-25°C, al contrario delle LAGER nelle quali invece la temperatura di fermentazione si aggira intorno agli 8° C. La particolarità delle ALE è che hanno un gusto deciso e corposo che ricorda il lievito utilizzato, il Saccharomyces cerevisiae, che lavorando a temperature più alte esegue il processo di fermentazione in minor tempo. Nello specifico le IPA, originarie della Gran Bretagna, hanno note marcatamente luppolate e un tenore alcolico maggiore, al gusto sono intense con un aromi erbacei e fruttati, un corpo di media intensità ma con un’amarezza dolce e decisa derivata generalmente dai malti caramellati spesso utilizzati negli stili Inglesi. Le note caratteristiche delle IPA derivano dalla necessità storica degli inglesi, che nel periodo del colonialismo, dovevano trasportare birra fino in india. A seguito dei primi fallimentari viaggi, le birre infatti deperivano a causa del lungo viaggio, della salsedine e delle alte temperature nelle stive delle navi così i mastri birrai Inglesi decisero di dare maggior stabilità e maggior capacità conservativa alle birre da esportazione coloniale. Aumentarono così la quantità di luppolo per le sue caratteristiche medicali e conservative ed il tenore alcolico, questo rese la birra in grado di sopportare i lunghi viaggi in nave. Nel gennaio del 1835 venne utilizzato per la prima volta il termine India Pale Ale sul giornale economico Liverpool Mercury. Successivamente a quella data tutte le birre che venivano esportate in India atte al consumo dei coloni inglesi, furono indicate come Pale Ale preparata per l’India o India Ale. Oggi questo stile birrario è riconosciuto ed utilizzato dai mastri birrai di tutto il mondo e annovera delle varianti: la APA o American Pale Ale che ricorda lo stile delle inglesi ma con note maggiormente luppolate ed un finale marcatamente secco e la Imperial IPA o Double IPA maggiormente alcolica (9-9,5°C).

APA

Questo stile deriva dallo studio ravvicinato delle Pale Ale inglesi, reinterpretate con ingredienti statunitensi, in primo luogo i luppoli, tra i quali spicca per qualità il Cascade. Tendenzialmente, le birre di questo tipo hanno meno dolcezza di malto e cremosità di diacetile rispetto alle colleghe britanniche, e una maggior spinta di luppolo, con finale secco e stimolante. Volendo a tutti i costi trovare una somiglianza, ricordano forse le IPA.

Come tutte le cose americane nasce di recente e come tutte le cose americane deve essere esagerata. E’ simile alla EPA, ma utilizza ingredienti americani (la differenza piu’ evidente la fanno i luppoli, che sono molto piu’ fruttati e meno erbacei/resinosi di quelli inglesi); presenta un carattere maltato/caramellato meno marcato ed il massiccio utilizzo di luppolo, soprattutto aggiunto nella fase finale dell’ebollizione (o addirittura in dry hopping – dopo la bollitura), le dona un aroma luppolato molto intenso.

  • “A” sta per “Ale”: indica una birra prodotta con lieviti ad alta fermentazione (eventualmente farò successivamente un post dedidicato alle due/tre macrofamiglie di lieviti).
  • “P” sta per “Pale”: indica il colore della birra e letteralmente significa “chiaro”. Tuttavia, imbattendoci in una birra anglosassone Pale, ci accorgeremo che il suo colore è ambrato….altro che chiaro. Le motivazioni sono storiche. Nel momento in cui, in passato, si sono sviluppate tecniche più raffinate per la maltazione dei cereali (evitando di bruciacchiarli insomma!) si è riuscito a produrre birre “più chiare” rispetto a quelle prodotte precedentemente. Oggi si riescono a produrre le birre bionde che sono ancora più “pale” delle Pale Ale…ma il nome resta per motivi storici, come accennato prima.
  • “A” “E” “I”= “American” “English” “India”

Pale Ale

Pale ale è uno stile di birra originario della Gran Bretagna che usa un lievito ad alta fermentazione e prevalentemente malto chiaro. È uno dei principali stili di birra del mondo.

La percentuale più alta di malti chiari ha come conseguenza un colore più chiaro. Il termine Pale ale è stato utilizzato a partire dal 1703 per le birre a base di malti essiccati a carbone, metodo che ha prodotto un colore più chiaro rispetto alle altre birre popolari in quel periodo. Diverse tecniche di produzione e differenti livelli di luppolo hanno portato a una vasta gamma di gusti e di gradazioni alcoliche all’interno della famiglia delle birre Pale ale.

6 commenti su “250 birre IPA, APA e Pale Ale che ho provato”

  1. Bella raccolta e bella passione 🙂

    Alcune di queste birre mi mancano. Salvo questa pagina per la prossima volta che finisco nel mio birrificio di fiducia 😀 Grazie Ciao!

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  2. Mi piacciono i tuoi gusti 🙂 anche io sono IPA addicted. La IPA Belga di Brouwerijdemolen è ottima, e ne fanno anche tante varianti tutte simil-IPA. Mi raccomando continua a fotografare le nuove birre. A presto.

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    • Per il momento le mie preferite sono:

      • Bevog Zo Session IPA
      • Hammer Koral Pacific IPA
      • Hammer Wave Runner IPA
      • Hammer Beer River Side Pale Ale
      • East Side Sunny Side American Pale Ale
      • East Side Brewery – Soul Kiss American Pale Ale
      • Tempest Brewing Brave New World
      • Tempest Brewing Long White Cloud
      • Tempest Brew The Pale Armadillo – Pale Ale
      • Toccalmatto Zona Cesarini IPA
      • Birreria Italiana Cane Di Guerra American IPA
      • Birrificio San Paolo Ipè
      • Brouwerijdemolen Vuur & Vlam Pale Ale-ish
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