La curcuma è una spezia caratterizzata da un aroma particolarmente intenso e penetrante e da una colorazione gialla, tendente all’arancio. Si tratta di una spezia molto utilizzata nella cucina orientale e in particolare nella tradizione gastronomica indiana. La curcuma viene ricavata dalla polverizzazione di un fusto carnoso, che per le sue caratteristiche risulta particolarmente simile ad una radice: stiamo parlando del rizoma della curcuma longa, una pianta tropicale di origine indiana, appartenente alla famiglia delle Zingiberacee, lo stesso ceppo dal quale ha origine lo zenzero. Il nome curcuma ha origine dall’antica lingua sanscrita dal termine kum-kuma, e dal termine arabo kour-koum, che significa zafferano, proprio per la somiglianza con questa spezia decisamente più pregiata. Il colore che caratterizza la curcuma è molto simile a quello dello zafferano; tuttavia l’aroma delle due spezie è decisamente differente. Nel mondo occidentale, la curcuma viene utilizzata specialmente nell’alimentazione; la curcuma viene inoltre utilizzata come integratore, per via delle sue importanti proprietà.
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Benefici e proprietà della curcuma
Le principali azioni della curcuma sono: un’importante azione antinfiammatoria, un’azione anti intossicante e da ultimo un’importante proprietà immunostimolante. Da queste tre azioni derivano le principali proprietà e i benefici della spezia, che fanno si che il rizoma della curcuma e i suoi estratti, risultino particolarmente utili per combattere le malattie infiammatorie croniche e in particolare le infiammazioni di intestino ed articolari. La curcuma svolge un’importante azione di riequilibrio dell’apparato digerente, contribuendo in modo importante a preservare gli organi dello stomaco, e del fegato; in particolare la curcuma svolge una importante azione di disintossicazione del fegato. La curcuma preserva anche la salubrità dell’intestino, contrastando in particolare la formazione di colesterolo LDL, definito cattivo, a livello della ghiandola epatica. La curcuma opera inoltre un’importante funzione di prevenzione di alcune forme tumorali, e favorisce la salute di cuore e cervello. In riferimento all’azione antinfiammatoria della curcuma, la spezia è molto utile in caso di dolori muscolo scheletrici e per contrastare le infiammazioni tipiche, come artrite ed artrosi e la presenza di dolori mestruali, di colite, cefalea edemicrania e fibromialgia. La curcuma è inoltre molto utile per l’eliminazione del grasso addominale, a volte complessa per via dello stato infiammatorio prodotto dalle cellule adipose, Da ultimo, grazie alla sua azione immunostimolante, la curcuma si rivela particolarmente utile per contrastare le difese dell’organismo, proteggendo quest’ultimo dall’attacco dei batteri, dei virus e di altri organismi ed elementi dannosi per il nostro corpo.
Diffusione della curcuma
L’habitat originario della curcuma, è rappresentato dall’America centrale, le Antille e la Malaysia: sembra tuttavia che questa spezia sia originaria di Giava. Questa grande pianta erbacea perenne è dotata di un rizoma sotterraneo voluminoso, di circa dieci centimetri di diametro. Lo stesso verrà estirpato, tagliato a fette rotonde e fatto successivamente essiccare. Dopo questo trattamento, la curcuma diventerà di colore tendente all’arancione, ed inizierà ad emanare un piacevole odore. La curcuma figurava già in un elenco di droghe in vendita a Francoforte nel 1450. Oggi è molto diffusa in Indonesia, dove viene usata principalmente come rimedio per il fegato e dove è conosciuta con il nome di temoe lawacq. Molto importanti, secondo gli indonesiani e non solo, le importanti proprietà battericide della curcuma; gli indonesiani adoperano la curcuma per fare infusi che agiscono come tonico sulle vie biliari.
Coltivare la curcuma in casa
E’ possibile coltivare la curcuma nella propria casa, in vaso; sarà necessario operare l’acquisto del rizoma, presso un vivaio. Il periodo migliore per piantare la curcuma è senza dubbio la primavera. Il vaso dovrà essere lasciato in ambiente esterno, solamente nel corso del periodo estivo: la curcuma è infatti particolarmente soggetta all’azione del freddo, che soffre molto. In particolare la curcuma patisce le temperature al di sotto dei 12 gradi centigradi e preferisce pertanto un clima tendenzialmente caldo umido; per la coltivazione in vaso sono necessarie innaffiature frequenti e una temperatura circostante che dovrà aggirarsi tra i 20 e i 35 gradi centigradi. Dopo qualche anno di coltivazione, nel periodo invernale sarà possibile effettuare la raccolta di alcuni rizomi, che potranno essere utilizzati in cucina, sempre che la pianta sia stata coltivata con metodologie biologiche.
Come si usa la curcuma
I principi attivi della curcuma sono il suo olio essenziale costituito principalmente da curcumene, la sostanza colorante curcumina, gli amidi e i pentosani. Come detto precedentemente, il rizoma della curcuma è diffusamente impiegato dai popoli orientali come complemento aromatico per molti cibi: dalle carni, ai formaggio, fino ad arrivare ad essere utilizzato anche per i dolci. Assieme ad altre sostanze, la curcuma è uno dei costituenti principali del “curry”, condimento tradizionale per esaltare il sapore di piatti a base di riso e di carni. Ancora una volta, l’esperienza tradizionale ha giustamente associato alle proprietà più propriamente alimentari, quelle salutari; negli ultimi decenni è stato infatti ampiamente dimostrato che la curcuma possiede spiccate proprietà sulla cistifellea, sia nel senso di aumentare la quantità di bile secreta, sia nel senso di fluidificarla; la curcuma esercita quindi un’azione favorente la detossicazione epatica e i processi di digestione del cibo. Parallelamente la curcuma facilita l’espulsione dei calcoli biliari, e ha un’attività antispastica nelle coliche epatiche. Accanto all’utilizzazione interna, ne esiste anche una esterna tradizionale, che i popoli orientali sfruttano in caso di pruriti cutanei, ed irritazioni della congiuntiva. Un’altra utile proprietà della curcuma è quella di colorare in giallo non solo i cibi e le pietanze, nelle quali viene introdotta, ma anche la lana, la seta, il legno e altri materiali. Tale proprietà colorante è dovuta dalla presenza di particolari sostanze chetoniche, dette curcumine; esse vengono impiegate anche nell’applicazione della chimica analitica, come rivelatori della presenza di acido borico. Per un uso interno della curcuma, ai fini di favorire la digestione e detossicare il fegato, stimolare la secrezione biliare e l’espulsione dei calcoli, sarà possibile assumere la curcuma in polvere (0,1, 0,2 grammi), in un’ostia, prima dei pasti. Per quanto riguarda la tintura, è possibile assumerne 20 grammi in 100 millilitri di alcol a 70 gradi (a macero per 10 giorni), fino a mezzo cucchiaio, prima dei pasti.