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Come Eliminare e Combattere la Placca Dentale?
L’unico modo per eliminare la placca dentale è sicuramente quello di dedicare tempo alla pulizia giornaliera dei denti, facendo uso di un buon spazzolino e di un valido dentifricio, da affiancare con filo interdentale e scovolini per un igiene più profonda.
Si consiglia infatti di pulire bene i denti dopo i pasti e soprattutto dopo cena o prima di coricarsi alla sera, proprio perché nella notte i batteri troveranno un ambiente ancora più favorevole alla loro colonizzazione.
Se tuttavia la placca è già ad uno stato avanzato, probabilmente lo spazzolino e il filo interdentale da soli non basteranno per grattare via o raschiare la placca, e bisognerà allora rivolgersi al proprio dentista per effettuare una pulizia professionale. L’igiene orale effettuato da esperti igienisti sarà in ogni modo fondamentale anche per chi non ha grossi problemi di placca, in quanto gli appositi strumenti utilizzati permettono di arrivare in profondità e donare lucentezza allo smalto dei denti.
La pulizia casalinga non riesce infatti ad eliminare i batteri nascosti nei colletti e sotto le gengive, ma si limita a rimuovere gli eccessi di cibo in superficie. Una pulizia dentale svolta da professionisti permette invece di donare brillantezza ai denti, di sbiancare quelli ingialliti, di prevenire la formazione di carie e gengiviti, oltre a combattere le macchie e l’alitosi.
Almeno che non si sia affetti da malattie dentali, l’igiene orale deve essere effettuato ogni sei mesi, massimo un anno, in modo da prevenire definitivamente la formazione di tartaro nero ed eliminare la placca dentale in modo efficace.
Cos’è la placca batterica ?
La placca dentale è una sostanza dall’aspetto appiccicoso che si forma sui denti e in maggior parte negli spazi interdentali, in prossimità delle gengive e dei famosi colletti.
La sua formazione costituisce un processo lungo e complesso, che inizia con la comparsa di una pellicola asettica, la quale favorisce la colonizzazione di germi e batteri, la cosiddetta flora batterica.
Si crea così un ambiente favorevole ai microbi che, aggiunti alle sostanze salivari, comportano l’ispessimento della placca.
Si tratta di un insieme di sostanze aggressive, con effetto corrosivo sullo smalto dentale, il quale non si trova più in grado di proteggere la parte sottostante del dente, ovvero la polpa e la dentina, ed ecco che allora vi è una maggiore probabilità di formazione di carie.
Differenza tra tartaro e placca
Erroneamente, spesso si pensa che i due termini placca e tartaro siano intercambiabili: tuttavia, essi indicano due fenomeni diversi ed in particolare il tartaro è pressoché la conseguenza di un eccessivo deposito di placca sui denti.
Mentre infatti la placca dentale è data dalla combinazione di residui di cibo, saliva e batteri, con il termine tartaro si indica lo stadio di cicatrizzazione della placca. Se infatti non ci si dedica ad una pulizia dentale meticolosa e regolare, la placca diventerà poi molto difficile da rimuovere e si formerà il tartaro. Esso differisce dalla placca anche nel colore, poiché si presenta in tonalità più scure, che dal giallo arrivano anche al marrone.
Il tartaro non può essere rimosso attraverso una pulizia dentale casalinga e prevede obbligatoriamente l’intervento di un dentista o di un igienista esperto.
Si dovranno quindi effettuare sedute di detartrasi, mirate alla rimozione meccanica del tartaro sopra-gengivale e sotto-gengivale attraverso appositi strumenti. Oltre a rappresentare una minaccia per la salute orale, in quanto facilita la formazione di carie e gengiviti, il tartaro è anche un problema estetico non indifferente.
Di natura porosa, esso infatti assorbe molto facilmente le macchie: soprattutto i fumatori e gli amanti di tè e caffè dovranno prestare un’attenzione ancora maggiore se non vogliono compromettere il proprio sorriso.
Tartaro nei denti dei bambini
Il tartaro non interessa solamente gli adulti ma può colpire anche i più piccoli, specialmente se vi è una particolare predisposizione genetica e se la conformazione dentale è tale da consentire l’accumulo di batteri, come per esempio nel caso di colletti scoperti o di dentini distanti fra loro.
Alla prima comparsa di piccole macchie, i genitori dovranno immediatamente provvedere a fissare un appuntamento con il dentista in modo da stabilire un piano di azione per rimuoverla (placca / tartaro).
Sicuramente i bambini sono molto meno attenti degli adulti nella pulizia dentale e spesso è addirittura un’impresa far loro lavare bene i denti prima di andare a dormire, tuttavia, la soluzione al problema andrà proprio ricercata nell’igiene dentale giornaliera.
Le cause di tartaro nei bambini sono anche dovute al tipo di alimentazione: sicuramente merendine e dolciumi non aiutano a prevenire l’accumulo di placca dentale e sarà compito dei genitori promuovere un’alimentazione più salubre.
La seduta di igiene dal dentista può risultare molto fastidiosa e dolorosa nei bambini molto piccoli, per questo è preferibile adottare delle sane abitudini a casa giorno dopo giorno, integrando a poco a poco il filo interdentale e gli scovolini.
Come si forma e come prevenire il tartaro
Come affermato precedentemente, il tartaro dentale non è altro che un eccessivo accumulo di placca dentale, arrivata ad uno stato di cicatrizzazione e quindi solo removibile dal dentista attraverso sedute di detartrasi.
Esso si forma quando la pulizia dentale viene trascurata o quando il ph orale viene alterato e la produzione di saliva risulta eccessiva. Un altra causa è sicuramente una scorretta alimentazione, ricca di cibi acidi e raffinati, caratterizzata da un consumo eccessivo di zuccheri e grassi dannosi.
Per prevenire il tartaro si consiglia dunque di seguire una dieta equilibrata, incoraggiando magari il consumo di alimenti benefici per la pulizia dei denti, come la cipolla e i mirtilli.
Sicuramente il lavoro più grosso verrà svolto da un’igiene orale meticolosa da ripetersi almeno due volte al giorno, con prodotti validi e di qualità: evitare in questi casi il fai da te che prevede l’utilizzo di prodotti casalinghi come il bicarbonato di sodio che, nel lungo termine, può arrecare danni allo smalto dei denti.
Molto consigliato invece il dentifricio con azione antitartaro e l’utilizzo di un buon collutorio da utilizzare dopo aver passato il filo interdentale. Lo spazzolino dovrà essere sostituito periodicamente e dovrà essere utilizzato anche nella parte posteriore dei denti e sulla lingua, dove inaspettatamente si possono annidare numerosi germi e batteri.