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Come togliere ed eliminare il tartaro dai denti
Il tartaro si forma a causa di una scorretta igiene del cavo orale. Ma cos’è il tartaro? È un deposito che si compone di diversi elementi:
- saliva,
- placca batterica,
- resti di cibo
- sali minerali.
Una volta che questa materia mista si solidifica, calcificandosi, diventa tartaro. Il tartaro è una trasformazione della placca, che può avvenire anche in meno di 24 ore.
Una delle domande più comuni che la gente rivolge al proprio dentista è: come rimuovere il tartaro dai denti?
Il modo più efficace è sottoporsi a un procedimento chiamato detartrasi; il dentista, o un igienista dentale qualificato, pratica nel cavo orale del paziente l’ablazione del tartaro, eliminandone la presenza sia nella zona sopragengivale che sottogengivale.
Questa particolare seduta di pulizia deve essere effettuata almeno 2 o 3 volte l’anno. Non è un trattamento doloroso ed è abbastanza rapido. Il dentista rimuove il tartaro con uno strumento chiamato curette: questo apparecchio può essere di due tipi, a ultrasuoni oppure elettrico. Non è un trattamento che si può fare autonomamente; il dentista è l’unica persona che sa come eliminare il tartaro.
Togliere il tartaro dai denti è importante, ma prevenirne la formazione è fondamentale. Per questo è buona abitudine utilizzare il filo interdentale per eliminare i residui di cibo. Ci sono infatti zone del cavo orale, specialmente la parte compresa tra i molari, che le setole dello spazzolino non riescono a raggiungere.
Pulizia dei denti fai da te, togliere tartaro da soli
In tanti si chiedono come rimuovere il tartaro dai denti da soli, ossia senza ricorrere all’intervento di un professionista. A volte la scelta può essere dettata da timori infondati di avvertire dolore durante l’ablazione. Rimuovere il tartaro da soli è impossibile; il tartaro ha una consistenza tale che non è possibile eliminarlo in autonomia, però ci sono delle operazioni che ciascuno può svolgere per prevenirne la formazione, magari facendo ricorso a ingredienti naturali.
Per esempio si può decidere di preparare un dentifricio che aiuti il lavoro del dentista nella rimozione del tartaro.
Non tutti amano il sapore dei dentifrici in commercio; preparandolo a casa si possono scegliere degli ingredienti che diano al prodotto il sapore preferito.
Ci sono tuttavia degli elementi che non devono mancare: la menta e l’olio di cocco, che ha proprietà antibatteriche. Sarà sufficiente mescolare 20 gocce di olio di menta, 120 grammi di olio di cocco biologico e due bustine di polvere di stevia; la pasta così composta potrà essere usata sullo spazzolino, per la pulizia dei denti e la rimozione della placca. Il consiglio è di usare questo dentifricio artigianale non più di tre volte a settimana, come prodotto aggiuntivo al normale dentifricio, al collutorio e al filo interdentale.
Tartaro nero, come eliminarlo con i rimedi naturali!
A volte capita di scoprire del nero tra gengiva e dente; si tratta di tartaro. Ma qual è la differenza tra il tartaro bianco e quello nero? Si è detto che la placca batterica, se non viene rimossa entro 24 ore, si calcifica, associandosi alla saliva e ai fosfati calcarei; grazie a questa composizione si indurisce ed è difficile da rimuovere con lo spazzolino. Cosa fa a diventare nero il tartaro? Accade a causa del caffè, del fumo e delle bevande alcooliche.
Come togliere il tartaro nero dai denti? Ancora una volta è utile ribadire che il tartaro, e quindi anche il tartaro nero, può essere rimosso solo dal dentista; tuttavia esistono dei rimedi naturali che contribuiscono alla prevenzione del tartaro. Non c’è solo l’opzione collutorio; chi ha a cuore la medicina naturale può fare ricorso a:
– olio di girasole: è in grado di disinfettare il cavo orale, garantendo un’ottimale pulizia dei denti;
– olio di sesamo: utilissimo per mantenere asettico il cavo orale, attraverso degli sciacqui;
– chiodi di garofano: si tratta di un prodotto naturale noto per essere ricco di sostanze antibatteriche; sono in grado di agire con efficacia contro le infezioni e i problemi collegati alla presenza di tartaro e batteri, all’interno del cavo orale, come perdita di sangue dalle gengive e alitosi.
Come ammorbidire il tartaro ?
Se non si può togliere il tartaro da soli, ci si deve rivolgere al proprio dentista. Una buona opportunità per aiutarlo a rimuovere il tartaro è apprendere alcune pratiche molto semplici. Ammorbidire il tartaro non è possibile, perché una volta che residui, saliva e placca si sono calcificati solo la detartrasi è davvero efficace.
Però si può usare il filo interdentale, per rimuovere la materia che non si è ancora solidificata: residui di cibo e placca oppure il tartaro che si sta sedimentando, ma che non è ancora completamente calcificato e consolidato. Inoltre si possono effettuare degli sciacqui con il collutorio o con i prodotti naturali, come l’olio di girasole.
Il filo interdentale più consigliato è quello cerato: è perfetto per rimuovere i resti di cibo e il tartaro tra i denti. È bene utilizzarlo una volta al giorno, la sera prima di andare a dormire.
Dentifricio antitartaro
Utilizzare un dentifricio antitartaro è importante; ovviamente nessun dentifricio è in grado di rimuovere materialmente il tartaro; tuttavia ci sono prodotti per prevenire la formazione del tartaro, eliminando la placca.
Gli ingredienti che non devono mai mancare nella composizione del dentifricio sono i pirofosfati. A che servono? Il pirofosfato è un sale che impedisce ai sali di calcio di precipitare; in più i pirofosfati, abbinati agli stessi sali di calcio, sono in grado di prevenire la calcificazione della placca batterica.
Se invece si vuole prevenire la formazione non solo del tartaro ma anche della placca, bisogna lavare i denti con un prodotto che contenga cloruro di sodio, per stimolare la produzione di saliva, un antibatterico naturale; devono essere presenti anche stagno, zinco e alluminio, per far precipitare le proteine in grado di proteggere il cavo orale.