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Quanto dura un treno di gomme?
Questa è la domanda più frequente che viene posta da chi acquista gomme online, e non solo. Ed è anche una domanda che di fatto non ha una vera risposta, perché ci sono troppe variabili che influiscono: stiamo parlando di un prodotto che, per sua natura, è ampiamente influenzato dalle leggi della fisica e della chimica. Quali sono i principali aspetti da considerare?
La qualità della mescola in gomma
Tendenzialmente, e lo sappiamo guardando ogni gara automobilistica in televisione, le gomme più morbide tendono a durare meno. Questo perché il battistrada soffice, per consentire maggiore aderenza all’asfalto, genera attrito. In altre parole, la gomma si sacrifica e si sgretola per offrire una maggiore aderenza. Pensate ad una gomma da cancellare di quelle con un lato duro e uno morbido. Il lato duro non cancellerà benissimo, ma prima di consumarsi farà un buco sul foglio. Il lato morbido cancellerà molto più facilmente, e non rovinerà il foglio, ma si consumerà in fretta. Più un pneumatico è sportivo, più è morbido. La gomma auto genererà un miglior grip, ma durerà meno: l’obiettivo principale di una gomma “performance”, è la tenuta di strada. Occorre tenerlo bene presente.
Lo stile di guida
In termini di influenza sull’usura delle gomme, lo stile di guida del pilota è altrettanto importante. Una guida aggressiva, fatta di forti frenate, accelerazioni e percorrenze di curva, aumenta il consumo dei pneumatici in maniera decisiva perché porta a micro perdite e micro recuperi di aderenza continui. Tutto questo anche senza alcun tipo di slittamento, “sgommata” o bloccaggio in frenata, tutte circostanze che hanno un effetto ancor più deleterio.
Il consiglio è quello di non forzare le caratteristiche di aderenza, accelerando e frenando ben entro i limiti fisici di vettura e gomma, e non portare troppa velocità in curva. Oltre ad essere il miglior modo di guidare per salvaguardare gomme, è anche il più efficace!
Lo stato del manto stradale
La sede stradale è un’altra delle incognite per quanto riguarda il consumo delle gomme. In linea generale, più l’asfalto è regolare, più verranno preservate le caratteristiche del battistrada. Il pavé, le strade sconnesse, o le superfici con aderenza limitata porteranno il pneumatico a lavorare male. Sfortunatamente però, su questo punto per l’automobilista c’è ben poco da fare.
Regolarità dell’uso
Sembrerebbe un dettaglio, ma non lo è. La regolarità dell’uso ed il chilometraggio annuale rappresentano un’altra importante variabile. Una gomma che non viene usata per buona parte dell’anno, magari con la vettura a lungo parcheggiata sotto il sole, può subire un decadimento fisico e chimico, mentre con un utilizzo omogeneo, il fattore consumo rimane vicino a quello “progettato” dal costruttore. Quindi con un uso più frequente, la gomma si consumerà (ovviamente) più in fretta, ma sul totale farà più chilometri.
Manutenzione
E’ inoltre importante la manutenzione sia delle gomme che della vettura. Nel primo caso, è fondamentale tenere controllata la pressione, per garantire l’uniformità dell’impiego: un pneumatico sgonfio consumerà troppo (e in fretta) i fianchi, uno troppo gonfio si usurerà al velocemente al centro. Inoltre, bisogna procedere alla rotazione, invertendo le gomme sui due assi, ogni 10.000 chilometri, dato che le vetture tendono a consumare le gomme maggiormente sull’asse che dà la trazione.
Ma anche lo stato della vettura influisce. Un’auto con le gomme fuori convergenza o con degli angoli d’assetto alterati (ad esempio per l’urto contro un marciapiede), porterà la gomma ad avere una superficie di contatto con la strada diversa da quanto programmato sia dal produttore della vettura, sia da quello delle gomme.
Uno standard americano, ma poco probante
Per venire incontro ai consumatori, il Dipartimento dei Trasporti USA ha realizzato un indice di riferimento che indica il livello di potenziale durata di tutti i prodotti in commercio sul suolo americano. Il rating si chiama UTQG e deriva da una serie di test svolti in pista sulla distanza di 9.600 chilometri. Purtroppo, se una volta tutti i pneumatici erano testati, oggi il valore è solo dichiarativo quindi utilizzabile per confrontare efficacemente unicamente le gomme dello stesso produttore. E, ovviamente, non tutte le gomme sono presenti in ugual versione sia sul mercato americano che su quello europeo.
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