Cos’è la meningite, sintomi, vaccino e contagio

Con il termine Meningite i medici intendono l’identità di un processo specifico basato sull’infiammazione delle meningi.

Il termine meningi invece, indica la parte del corpo situata nel cranio, le membrane che rivestono il sistema nervoso centrale (SNC). Sono molto utili e funzionali in quanto consentono una protezione nei confronti del midollo spinale e dell’encefalo.

Per quanto riguarda le cause principali che procurano all’organismo la meningite, possono essere individuate in varie infezioni fungine, virali e batteriche. Fra le meningiti di tipologia infettiva, quelle di origine batterica sono molto più pericolose, in quanto possono nel peggiore dei casi, arrivare fino a conseguenze irreparabili e letali.

La meningite è riconoscibile da una sintomatologia molto ampia che può comprendere vari stati differenti ma spesso compatibili, come vomito, febbre alta, irritabilità, confusione, cefalea, collo rigido ed altro ancora.

Non sempre è facile la diagnosi, soprattutto deve essere immediata, in quanto bisogna iniziare il trattamento prima possibile. Le terapie sono varie e differenti, a seconda della causa che scatena la meningite e della tipologia.

SNC: che cos’è il sistema nervoso centrale ?

Il sistema nervoso centrale (SNC) costituisce nei vertebrati la zona fondamentale e di maggiore importanza di tutto il sistema nervoso. Il midollo spinale e l’encefalo sono le componenti principali del SNC.

La consistenza del Sistema Nervoso Centrale è gelatinosa e soffice. Il midollo spinale e l’encefalo sono circondati da un liquido che li protegge (conosciuto anche come liquore o liquido cerebrospinale) e sono protetti da membrane che le avvolgono, ossia le meningi. La parte esterna è più dura ed è costituita dal cranio, per l’encefalo, e per il midollo spinale dalla colonna vertebrale.

Il sistema nervoso centrale presenta una rete vastissima di neuroni, la sua funzione è quella di lavorare attraverso questa immensa rete di neuroni, che sviluppano le informazioni dall’ambiente esterno o interno, organizzando le risposte immediate e più pertinenti alle informazioni recepite.

La meningite: che cos’è?

Con il termine meningite ci si riferisce all’infiammazione delle membrane che proteggono e rivestono il midollo spinale e l’encefalo. Questo rivestimento è chiamato meninge ed è costituito da tre strati: le meningi.

Le meningi: cosa sono?

Le meningi appaiono simili a dei fogli sovrapposti. Il loro habitat naturale può essere differente, nel caso dell’encefalo è costituito dalla materia encefalica e nel midollo spinale è detto midollare. Spostandoci nella zona del rivestimento osseo, le meningi si trovano a protezione della struttura principale del sistema nervoso centrale che per quanto riguarda l’encefalo è il cranio, per il midollo invece è la colonna vertebrale.

Ecco i tre strati da cui le meningi sono costituite, procediamo nella nostra analisi dall’esterno verso l’interno:

  • La dura madre. Questa è la membrana più spessa, proprio perché contiene un’intricata rete di vasi venosi che attraverso i cosiddetti seni venosi, garantiscono un perfetto drenaggio della circolazione sanguigna nel SNC.

Per quanto riguarda la dura madre situata nell’encefalo è leggermente differente da quella spinale. La prima è costituita da due strati, uno che funziona da periostio, l’altro che attraversa la circonvoluzione dell’encefalo.

La dura madre spinale presenta una forma cilindrica cava ed è separata dalle vertebre. Nel mezzo è situata una zona ricca di vasi sanguigni venosi e tessuto adiposo, che prende il nome di spazio epidurale o anche spazio perdurale.

  • Aracnoide. Il nome deriva dalle sue sembianze, che presentano un tessuto che ricorda la ragnatela.

È separata dalla parte più interna della meninge dallo spazio subaracnoideo. In questa zona è conservata una parte del liquido cerebrospinale, ossia quella sostanza dove vengono effettuate le punture lombari.

  • Pia madre. Questa zona è a contatto diretto con midollo spinale ed encefalo, è molto sottile e al suo interno contiene le arterie che inumidiscono il sistema nervoso centrale.

Quali sono le cause della meningite?

La meningite si presenta come una malattia che può verificarsi attraverso vari fattori. In generale la sua comparsa è dovuta a infezioni virali, batteriche o fungine, ma non solo. Infatti può scaturire anche da irritazioni dovute a determinati farmaci, lesioni, tumori che colpiscono la zona cerebrale o malattie del sistema nervoso. Si parla di meningite infettiva quando interessa un numero di persone maggiore, un gruppo vasto, che ha contratto la patologia sotto un aspetto epidemiologico.

Quando si parla di meningite virale?

Si parla di meningite virale riferendosi alla forma più comune che viene contratta, conosciuta anche con il termine di meningite asettica, fortunatamente è anche quella che presenta conseguenze facilmente risolvibili perché meno gravi. I virus che la provocano sono quelli dell’herpes e gli enterovirus.

  • Virus dell’herpes. Questa categoria è molto eterogenea, ma presenta una caratteristica comune, ossia il virus si nasconde creandosi una sua cella e non abbandona più l’individuo che ne è affetto. Fra gli herpes virus quello più conosciuto è l’herpes simplex, suddiviso in herpes genitale e labiale.
  • Enterovirus. Questo virus può causare disagi intestinali e si diffonde attraverso starnuti, tosse, e tutto ciò che ha che fare con un contatto indiretto o diretto con spazi e zone contaminate. Studi specifici nel campo dell’epidemiologia hanno dimostrato e messo in evidenza come gli enterovirus siano la causa della maggior parte dei casi di meningite virale.

Anche il virus della rosolia, della parotite e del morbillo, sono stati la causa scatenante principale della meningite virale, prima dell’avvento delle vaccinazioni di massa. Dopo questo tipo di vaccinazioni, i casi di meningiti associate a rosolia, morbillo, o parotite hanno subito una riduzione drastica per quanto riguarda il numero di infezioni.

La meningite batterica

Quando la meningite presenta origini batteriche è molto pericolosa anche se si presenta in casi poco comuni. Può avere conseguenze permanenti sull’individuo che la contrae e può addirittura causarne la morte.

Le possibili cause sono dovute a tre batteri principali:

  • Neisseria meningitidis, conosciuto anche come meningococco. Questo agente batterico è tra i responsabili della più tremenda e temuta forma di meningite, e non è il solo. Infatti esistono molte sottoclassi di meningococco, non tutti sono pericolosi e comportano conseguenze letali. I più pericolosi, i virus che riescono a produrre infiammazioni a livello delle meningi con conseguenze persino letali, sono i vari tipi di meningococco identificati con le lettere A, B, C, W135 e Y.
  • Streptococcus pneumoniae, conosciuto anche come pneumococco). Questo è un agente batterico, ed è in generale la causa delle infezioni alle vie respiratorie, che si manifestano attraverso malattie quali polmonite e otite. È in grado di causare la meningite in determinati soggetti immunodepressi e nei bimbi, in tutti i soggetti che presentano per differenti motivi, le difese immunitarie ridotte.
  • Haemophilus influenzae. Questo batterio è identificato come tipo B e può provocare in generale polmonite, otite, bronchite e sinusite. È in grado di favorire in maniera determinante la comparsa di meningiti soltanto se le difese immunitarie sono basse o deboli.

La Meningite Fungina

La meningite fungina riguarda pazienti immunodepressi ed è meno comune. Il maggiore responsabile di innumerevoli casi clinici è il fungo Cryptococcus neoformans, può avere origine nel mondo vegetale ma anche nel mondo animale.

Meningite infettiva: come si trasmette?

Ci sono molti modi di contrarre la meningite di origine infettiva, ad esempio attraverso starnuti, tosse, baci, ma anche semplicemente parlando. Ogni persona espelle milioni di microbi, sempre attivi ad infettare nuovi soggetti.

I microbi che provengono dalle persone che hanno contratto una meningite infettiva, contengono agenti attivi che sono la causa della malattia e l’inalazione da parte di persone che si trovano in un raggio di azione di due metri comporta la trasmissione del virus, del batterio o del fungo infettivo.

Non appena inalato, gli agenti infettivi possono semplicemente provocare un’infezione a livello locale nelle prime vie respiratorie, come la faringe o il naso, oppure diffondendosi attraverso la circolazione sanguigna possono raggiungere le meningi. Soltanto in questo caso si corre il rischio di contrarre la meningite.

Quali protezioni hanno le meningi?

Non è detto che l’agente infettivo che raggiunge la meninge encefalica provoca necessariamente l’infiammazione dando vita alla meningite. Questo perché l’encefalo è dotato di barriere emato-encefaliche, ossia possiede specifici sistemi di protezione, che il più delle volte si rivelano davvero efficienti.

Questa barriera emato-encefalica agisce come un filtro combattendo le sostanze infette contenute nel sangue, quando stanno per giungere all’encefalo, dunque filtra le impurità e non lascia scampo neanche agli agenti infettivi. Questo sistema naturale può non funzionare in modo adeguato nel caso in cui si presenti una fortissima carica batterica o virale, oppure immunodepressione. Alla base della meningite infettiva vi è proprio il passaggio delle impurità attraverso queste barriere emato-encefaliche.

Come si trasmettono le infezioni?

Gli agenti attivi che causano la meningite si trasmettono in un ambiente chiuso, dove si svolge una convivenza tra più persone, di solito un gruppo, ecco spiegato il motivo per cui questa patologia si verifica spesso in strutture come ambienti universitari, scolastici, uffici pubblici e altri luoghi affollati.

Altri due fattori da non sottovalutare, che favoriscono la trasmissione di meningite infettiva, sono lo stato di immunodepressione e la giovane età compresa fra i primi mesi di vita fino ai 5 anni, in cui si ha un fattore di rischio molto più ampio.

Epidemiologia

  • La meningite batterica colpisce maggiormente i bambini di 1 anno e individui di età inferiore a 5 anni di vita, ma non bisogna trascurare il fatto che si diffonde anche tra ragazzi che hanno fra i 15 e i 19 anni di età.
  • Nel Regno Unito, qualche anno fa (20011 – 2012) è stato rilevato un numero ampio di casi pari a circa 2350 persone che avevano contratto la meningite batterica.
  • Il tipo di meningococco B è il sottotipo che ha causato gran parte delle infezioni per quanto riguarda il Regno Unito.
  • Studi scientifici hanno dimostrato che la trasmissione dello pneumococco ha una capacità di diffusione maggiore rispetto al meningococco, che avviene attraverso starnuti e tosse.
  • Sia le meningiti batteriche che quelle virali colpiscono soprattutto nel periodo estivo e interessano maggiormente i bambini.
  • La meningite di origine fungina colpisce invece anche gli adulti in Africa, dove è particolarmente diffusa.

Sintomatologia e complicazioni della meningite

Le meningiti infettive hanno un quadro sintomatologico variegato che può anche non dipendere dall’origine virale, batterica o fungina, proprio per questo i sintomi possono anche non consentire al medico di individuare l’origine della patologia, di conseguenza la sintomatologia è nella maggior parte dei casi collegata alle complicazioni che la meningite comporta nei soggetti che la contraggono. Ecco quali sono le manifestazioni cliniche della malattia in bambini e in soggetti più adulti.

Sintomi della meningite in neonati e bimbi di giovanissima età

La sintomatologia della meningite infettiva in neonati e bimbi di giovanissima età può provocare:

  • Pianto acuto e continuo
  • Febbre altissima, piedi e mani fredde
  • Collo rigido e gonfiore della testa, fontanelle inarcate verso l’esterno
  • Scarso appetito e nel peggiore dei casi vomito
  • Sguardo apatico
  • Stati di irritabilità
  • Scarsa reattività, debolezza e sonnolenza
  • Fotofobia ossia intolleranza alla luce
  • Crisi epilettiche e convulsioni
  • Pelle pallida

Bisogna fare sempre attenzione però, in quanto questi segni caratteristici della meningite, non sempre compaiono seguendo un preciso ordine anche se nella maggior parte dei casi, si potrebbe dire che caratterizzare il principio dell’infezione e l’esordio di un particolare stato di infiammazione meningea, per quanto riguarda i neonati e i bimbi in giovanissima età, sono l’inappetenza e la sonnolenza.

Sintomatologia nei bambini, adolescenti e adulti

L’esordio dello stato infiammatorio meningeo in bambini di età superiore ad 1 anno, ma anche adolescenti e soggetti più adulti, è la cefalea, ossia il mal di testa, mancanza o diminuzione forte dell’appetito e sonnolenza. Soltanto dopo 2 o 3 giorni il peggioramento della malattia diventa più evidente e può generare la comparsa di altri sintomi quali:

  • Dolori muscolari intensi
  • Febbre altissima, contraddistinta da piedi e mani fredde
  • Irrigidimento della nuca: la conseguenza è che il soggetto non è in grado di piegare il cranio in avanti
  • Stati di irritabilità e confusione
  • Vomito e nausea
  • Fotofobia, ossia intolleranza alla luce
  • Stato di pallore cutaneo
  • Stato di forte letargia
  • Crisi epilettiche e convulsioni

Anche in questo caso come nel precedente, i sintomi che si presentano più tardi non seguono un ordine preciso di comparsa.

Tempistiche di incubazione

I periodi di incubazione variano e sono strettamente dipendenti dagli agenti infettivi che hanno dato vita alle infiammazioni delle meningi.

  • Per quanto riguarda la meningite batterica, essa compare fra i 2 e i 10 giorni dopo il contagio.
  • La meningite virale si manifesta nella maggior parte dei casi dai 3 ai 6 giorni dopo l’infezione.
  • La meningite fungina è la più complessa da individuare, in quanto i sintomi possono comparire sia dopo qualche giorno e sia dopo più settimane dal contagio, persino dopo un mese.

Quali sono le complicazioni della meningite?

La meningite più pericolosa, con la più alta probabilità di prognosi letale è la meningite batterica.

L’enorme pericolosità è dovuta all’abilità dei batteri di introdursi, diffondersi e stabilizzarsi nel sangue, infettando attraverso il tessuto nervoso. Questo processo può generare:

  • Setticemia o scepsi. Questa è una condizione clinica molto grave, caratterizzata dall’infiammazione dovuta alla presenza di batteri che si stabiliscono e si muovono attraverso la circolazione sanguigna.

La condizione di sepsi che compare in un soggetto affetto da meningite batterica, presenta un esantema o eruzioni cutanee, contraddistinte da macchie rosse che non vanno via dopo aver effettuato il “test del bicchiere”. Questo test consiste nel far rotolare un bicchiere nella zona cutanea che presenta l’esantema e osservare se le macchie rosse tendono a scomparire temporaneamente oppure no.

La setticemia si presenta come conseguenza molto spesso letale delle meningiti batteriche, che possono causare la morte del paziente, soprattutto se in giovanissima età.

Encefaliti e mieliti

La parola encefalite si riferisce ad uno specifico processo di infiammazione che aggredisce gli elementi che fanno parte dell’encefalo; mielite, indica invece un tipo di infiammazione che aggredisce il midollo spinale danneggiandolo.

  • Encefaliti e mieliti sono in grado di scatenante conseguenze differenti che possono rivelarsi permanenti o temporanee, come la perdita della memoria, dell’udito, o mancanza di concentrazione, difficoltà di apprendimento, epilessia, disturbi di coordinazione, disturbo dell’equilibrio, disturbi comportamentali, nei bimbi molto piccoli paralisi cerebrale, perdita della vista e difficoltà di linguaggio.

La meningite batterica è molto più pericolosa rispetto alla meningite fungina e virale. Questo si verifica per due differenti motivi:

  • non determina setticemia;
  • provoca encefalite o mielite più raramente, in generale quando non vengono trattate in maniera adeguata.

Una delle complicanze più comuni nei pazienti di giovanissima età come bimbi e neonati, è la perdita dell’udito, infatti i medici per comprendere se un bimbo ha riportato danni permanenti, si avvalgono di test dell’udito studiati appositamente per misurare le capacità acustiche del bimbo. Questo test viene effettuato dopo 4-6 settimane che il bimbo viene dimesso dall’ospedale.

Quando bisogna rivolgersi al medico?

Dai sintomi che possono verificarsi non è possibile stabilire che tipo di meningite sia stata contratta, ma in presenza dei segni descritti in precedenza, è possibile intuire che la malattia sta progredendo, in questo caso è opportuno rivolgersi tempestivamente al proprio medico o recarsi nell’ospedale più vicino per effettuare esami specifici e più approfonditi.

In assenza di una diagnosi e una cura immediata, la meningite può diventare molto pericolosa e provocare gravissime conseguenze, nella peggiore delle ipotesi o dei casi essere persino mortale.

Come avviene la diagnosi della meningite?

Diagnosticare le meningiti non è sempre facile e sicuramente non è una diagnosi immediata. Fra le difficoltà maggiori, vi sono l’incredibile somiglianza dei sintomi con quelli dell’influenza, questo potrebbe portare a sottovalutare il problema, e far perdere tempo prezioso da dedicare al trattamento di cura.

In generale per individuare la meningite sono di fondamentale importanza:

  • esami obiettivi accurati;
  • esami del sangue;
  • puntura lombare;
  • test strumentali di tipo radiologico.

È di vitale importanza che i medici alle prese con casi di meningite, in particolare quelle batteriche, onde evitare il pericolo di contagio, debbano provvedere all’isolamento del paziente e a comunicare alle autorità sanitarie il responso della diagnosi.

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