Creatinina nel sangue: cos’è e perché va misurata

La creatinina, un valore che va tenuto costantemente sotto controllo

La creatinina altro non è che il risultato del decadimento qualitativo della fosfo-creatina, o creatina fosfato. Quest’ultima tende ad accumularsi soprattutto nel cuore e nel muscolo scheletrico, tessuti per i quali la creatina rappresenta una fonte di energia imprescindibile.

La creatinina viene prodotta naturalmente dall’organismo, quindi viene immessa nel flusso sanguigno, prima di essere filtrata dai reni ed eliminata tramite le urine.

Creatinina e metabolismo muscolare

La quantità di creatinina riversata nel sangue è direttamente legata ai processi metabolici che coinvolgono la creatina, sostanza necessaria al corretto funzionamento dei muscoli e alla loro contrazione.

Come detto, una parte di questo amminoacido viene trasformato irreversibilmente in creatinina. Tutta la creatinina che viene prodotta si riversa nel sangue e viene eliminata con le urine, pertanto, misurarla offre informazioni particolarmente utili circa il corretto funzionamento dei reni, essendo questi gli organi che si occupano di filtrare il sangue.

La misurazione della creatinina può avvenire in due distinte modalità: mediante creatinemia (ovvero le analisi del sangue) oppure attraverso l’analisi delle urine (anche detta creatininuria). In un adulto i valori misurati debbono variare tra 0,6 e 1,3 milligrammi per decilitro di sangue (mg/dl).

Qualora il medico dovesse ravvisare quantità di creatinina troppo elevate, ciò potrebbe voler dire che i reni non sono in grado di eliminarla tramite le urine e che quindi non stanno svolgendo il loro lavoro nel migliore dei modi.

Valori eccessivi di creatinina possono dipendere da varie cause, tra cui eccessi sportivi, insufficienza renale, traumi o ustioni gravi. Al contrario, livelli troppo bassi di creatinina nel sangue possono essere legati a stati debilitativi prolungati, anemie e atrofia muscolare.

Cos’è la creatinina e quanta siamo soliti produrne?

Abbiamo detto che la creatinina è una sostanza di rifiuto sintetizzata dall’organismo durante i normali processi metabolici che coinvolgono la creatina. Questo aminoacido vanta importanti caratteristiche energetiche ed è fondamentale per il corretto funzionamento dei muscoli; può essere assunto anche tramite integratori e consente di migliorare le prestazioni atletiche.

La creatina interviene soprattutto in occasione di sforzi fisici brevi e intensi, che riguardano discipline come il body building, il power lifting, gli scatti su brevi distanze, il salto in lungo e tutto ciò che necessita di sforzi improvvisi ed esplosivi. Durante ciascuna delle reazioni energetiche di cui abbiamo parlato, una piccola quantità di questa sostanza viene convertita irreversibilmente in creatinina.

Per ogni individuo, i ritmi di produzione della creatinina sono pressoché costanti nell’arco della giornata, oltre che scarsamente influenzati da altri fattori, tra cui il tipo di dieta osservata. A tal proposito, va chiarito che la correlazione tra la produzione di creatinina e il consumo proteico giornaliero è stata acclarata soltanto in parte.

La quantità di creatinina prodotta dall’organismo dipende soprattutto dalla massa muscolare dell’individuo, pertanto è soggetta a variazioni a seconda del sesso, dell’età, della razza e della disciplina sportiva praticata. In media, un adulto che pesa circa 70 chilogrammi, ad esempio, produce creatinina a una velocità pari a 1,2 milligrammi al minuto, per un totale giornaliero di 1,7 grammi.

Perché è importante tenere i valori di creatinina sotto controllo?

Non appena viene prodotta, la creatinina entra nel flusso sanguigno e viene eliminata tramite le urine, in seguito all’instancabile e prezioso lavoro di filtraggio operato dai reni.

Considerato che la creatinina filtrata viene escreta al 100% (durante i vari processi non avviene alcun riassorbimento), la quantità presente nelle urine è un indice molto affidabile circa il funzionamento dei reni.

Qualora i livelli di creatinina misurati fossero eccessivamente bassi, vorrà dire che l’attività dei reni è in parte compromessa. Di conseguenza, si avrà un marcato aumento dei livelli di creatinina nel flusso ematico. Il monitoraggio della creatinina, infatti, viene effettuato in occasione di trattamenti delle patologie renali (ad esempio, quando un paziente deve sottoporsi a dialisi).

La cosiddetta clearance della creatinina: cos’è e quando è necessaria

La clearance (in italiano depurazione) da una sostanza corrisponde alla quantità di sangue depurata dalla sostanza in oggetto in una precisa unità di tempo (in questo caso un minuto), grazie all’operato dei reni. Pertanto, per ottenere la clearance della creatinina bisogna effettuare una raccolta di campioni di urine durante le 24 ore, onde misurare la creatininuria (appunto la percentuale di creatinina all’interno delle urine).

Grazie allo stesso test è possibile risalire anche ad un altro valore molto importante, la creatininemia, ovvero la concentrazione di creatinina riscontrata nel plasma. Ma quali sono i valori normali cui attenersi nel caso ci si sottoponga ai test indicati?

Negli adulti, le quantità di creatinina ritenute normali sono comprese tra 0,6 e 1,3 milligrammi per decilitro di sangue. Tali livelli sono abbastanza costanti durante tutto il corso della giornata e sono sinonimo di un corretto funzionamento dei reni.

Come già accennato in precedenza, però, non bisogna dimenticare che le quantità di creatinina presenti nel sangue sono legate a fattori come il sesso, l’età, il peso corporeo e la massa muscolare: i livelli di creatinina, infatti, risultano leggermente più alti negli individui di sesso maschile e in tutti coloro che praticano attività sportive di potenza o dedicate allo sviluppo della massa muscolare.

I valori normali offerti da una clearance di creatinina sono compresi tra 95 e 140 millilitri al minuto negli individui di sesso maschile e tra 85 e 130 millilitri al minuto negli individui di sesso femminile. Valori più bassi di quanto riportato possono corrispondere a funzionalità renali ridotte.

Le cause alla base di valori di creatinina elevati

Qualora la creatinina misurata nelle urine e nel sangue dovesse superare i livelli di guardia, tale sforamento potrebbe indicare la presenza di disfunzioni a carico dei reni.

Ecco le condizioni più frequenti che si accompagnano con valori troppo elevati di creatinina:

  • Insufficienza renale cronica o acuta
  • Ingrossamento o danni a carico dei vasi renali (glomerulo-nefriti
  • Infezioni renali (pielonefriti)
  • Calcoli renali
  • Apporto di sangue ai reni ridotto a causa di altri scompensi, ovvero problemi cardiaci, complicanze del diabete e aterosclerosi
  • Patologie a carico della prostata o ostruzioni del tratto urinario
  • Dermatomiosite
  • Eccessi sportivi
  • Ipertrofia muscolare
  • Acromegalia
  • Miastenia grave
  • Gotta
  • Ustioni gravi
  • Ipertensione arteriosa
  • Ipertiroidismo
  • Lesioni e traumi muscolari

In qualche caso è stato possibile riscontrare l’esistenza di un legame tra valori di creatinina elevati e diete troppo ricche di proteine.

Soprattutto gli sportivi che sono soliti osservare un regime alimentare fondato su quantità importanti di proteine (i body builder su tutti) potrebbero individuare facilmente la causa di valori elevati di creatinina.

Sintomi e problematiche legate alla creatinina alta

La sintomatologia legata a valori eccessivi di creatinina nel sangue annovera le seguenti evidenze:

  • Sensazione di stanchezza eccessiva
  • Scarso appetito
  • Gonfiore più o meno marcato ai piedi e alle caviglie
  • Crampi muscolari abbastanza frequenti
  • Pelle secca e prurito
  • Respiro corto
  • Minzione abbastanza frequente e dolorosa

Aumenti improvvisi dei livelli di creatinina nel sangue possono dipendere anche da un’esagerata assunzione di farmaci pericolosi per i reni, in grado di esercitare un’azione nefrotossica. Tra questi figurano gli antibiotici, i diuretici e i farmaci chemioterapici.

Il rapido aumento dell’escrezione di creatinina per via urinaria può dipendere, invece, dall’assunzione di corticosteroidi e di captopril (un composto chimico, derivato solfidrilico, impiegato come farmaco per il trattamento dell’ipertensione e di alcuni tipi di insufficienza cardiaca. Appartiene alla classe farmacologica degli ACE inibitori, di cui è il capostipite, essendo stato il primo ad essere sviluppato).

Il rapporto tra creatinina e idratazione

La produzione di creatinina avviene a un ritmo pressoché costante, nonostante i valori riscontrati possano essere influenzati da eventuali condizioni di marcata disidratazione.

Quando un organismo non è sufficientemente idratato, questo tende a produrre quantità inferiori di urine e di conseguenza le percentuali di creatinina aumentano.

Nel caso la concentrazione di creatinina urinaria cresca troppo in fretta, la condizione è da ricondursi a situazioni o patologie specifiche, quali:

  • Digiuno prolungato
  • Febbre
  • Ipotiroidismo
  • Sovrallenamento e iperattività muscolare

Le cause della creatinina bassa

Una marcata riduzione di creatinina nel sangue può dipendere da prolungate condizioni di debolezza oppure dalla gravidanza, in particolar modo durante i primi sei mesi di gestazione.

Tra le altre cause figura una contrazione della massa muscolare, che può essere legata all’età o a condizioni patologiche che ne accelerano l’atrofia.

Altrettanto frequentemente, valori bassi di creatinina possono dipendere da:

  • Anemia
  • Leucemia
  • Ipotiroidismo
  • Mioglobinuria
  • Basso consumo di proteine
  • Distrofia muscolare

Una netta diminuzione della creatinina nelle urine, invece, può dipendere da cause quali:

  • Patologie muscolari
  • Insufficienza renale
  • Anemia
  • Ipertiroidismo

Come viene misurata la creatinina?

La concentrazione di creatinina nel sangue e nelle urine può essere rilevata mediante semplici esami di routine. Per individuare i livelli di creatinina nel sangue basta sottoporsi a un normale prelievo del sangue.

Questo dovrà essere effettuato da una delle braccia e preferibilmente di mattina, in quanto il soggetto è tenuto ad osservare condizioni di riposo e digiuno per almeno otto ore. Il test delle urine, invece, va eseguito su un normale campione di urine.

Per ottenere un quadro più delineato e affidabile delle funzionalità renali, i due test spesso vengono effettuati contemporaneamente.

Oltre agli esami appena illustrati, è possibile ricorrere ad un terzo test, ancora più preciso rispetto ai primi due, ovvero il Creatinina Clearence di cui abbiamo parlato poc’anzi. Con l’esame in questione è possibile effettuare una valutazione affidabile delle condizioni di salute dei reni.

La clearence viene eseguita calcolando il rapporto tra la quantità di sostanza presente nel sangue e quella di urina prodotta nell’arco delle 24 ore. Prima di eseguire la clearence della creatinina è vietato eseguire attività fisiche di qualsiasi genere: è necessario, infatti, osservare un periodo di riposo completo della durata di almeno 8/12 ore.

Ogni genere di attività, infatti, può causare alterazioni importanti delle concentrazioni di creatinina nell’organismo. Inoltre, il medico potrebbe chiedere al paziente di osservare un periodo di digiuno della stessa durata e di evitare il consumo di carne. Per tali motivi è preferibile sottoporsi al test di mattina, in modo da effettuare l’esame a digiuno e perfettamente riposati.

In che modo il medico interpreta i risultati ottenuti?

Livelli di creatinina alti o bassi

Qualora i livelli di creatinina nel plasma fossero superiori alla norma e il paziente non particolarmente muscoloso, ciò potrebbe indicare un malfunzionamento dei reni.

L’incremento delle concentrazioni di creatinina nel flusso sanguigno può indicare la presenza di malattie o condizioni in grado di alterare le funzionalità renali, quali il diabete, eventuali scompensi cardiaci, una dieta troppo ricca di carne, sovrallenamento, eccessi sportivi, traumi muscolari e ipertiroidismo. In questo caso, il risultato dovrà essere confermato da un esame più approfondito come la clearance.

Al contrario, se la creatinina plasmatica dovesse risultare più bassa del normale, allora tali livelli potrebbero indicare la presenza di patologie in grado di causare la diminuzione di massa muscolare. Oppure, più semplicemente, l’individuo in questione potrebbe lamentare una scarsa forma fisica.

È possibile riscontrare forti diminuzioni dei livelli normali di creatinina anche in presenza di malattie o condizioni come ipotiroidismo, anemie, leucemia, stati debilitativi gravi e prolungati e gravidanza.

Valori ottenuti mediante clearance

Qualora la concentrazione di creatinina fosse più bassa del normale, allora il medico potrebbe diagnosticare la presenza di disfunzioni renali. Se i valori dovessero essere più alti del normale, invece, il medico potrebbe prescrivere ulteriori esami specifici in grado di evidenziare eventuali patologie.

Valori di poco superiori alla norma, invece, possono essere riscontrati nei soggetti dotati di poca massa muscolare.

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